Storia delle campane
nel mondo

Miniatura del XIV secolo Pochi manufatti hanno conosciuto una diffusione simile a quella della campana, elemento che da sempre colpisce la fantasia dell'uomo, e che presso le varie culture ha assunto significati solo in apparenza distanti.

Il materiale che più caratterizza il suono delle campane è sicuramente il bronzo.
Il bronzo nacque dalla fusione di rame e stagno attorno al 5000-4000 a.C., probabilmente nella regione mesopotamica. La maggior parte delle campane ritrovate proviene infatti da quest'area e particolarmente dalla cultura assira.
Secondo recenti ritrovamenti archeologici effettuati in diverse zone dell'Asia Occidentale, sembra che la realizzazione dei primi "bronzi sonanti" fu opera delle antiche popolazioni armene.

Sin dalla loro origine le campane sono sempre state legate a rituali magici e religiosi. Con il loro tintinnio esse assolvevano a funzioni protettive ed evocative delle divinità, con lo scopo di allontanare le forze del male ed avvicinare quelle del bene.
Nella Palestina del 13°-10 Secolo a.C., per esempio, i sacerdoti usavano fissare piccole campanelle agli orli delle loro vesti, in modo da essere protetti dagli spiriti maligni che frequentavano i luoghi sacri.

Campana buddista - Giappone 1800 ca L'estremo Oriente possiede una storia millenaria per quanto riguarda l'arte di fondere campane. Già durante la dinastia Shang (16°-11° Secolo a.C.) venivano realizzate campane montate in carillon. In una provincia della Cina meridionale, è stato ritrovato un insieme di campane così grande da occupare l'intero palcoscenico di una moderna sala da concerto. Questo sistema risale al 5° Secolo a.c., è composto da 65 campane ed ogni campana è in grado di produrre due suoni diversi.

Bibbia di Velislav - 1340 Nella cultura Occidentale la campana ha avuto un ruolo fondamentale come simbolo di cristianità. La campana della chiesa, oltre a radunare i fedeli, è destinata ad allontanare il maligno e ad attirare l'attenzione e la protezione di Dio. Ad essa è attribuita una ricca e suggestiva simbologia. La durezza del metallo rappresenta la forza del predicatore, il battaglio in ferro la lingua del predicatore, il colpo della campana è il richiamo al predicatore a farsi esempio di correttezza. La catena con cui il battaglio sta appeso o sospeso rappresenta la meditazione, e la mano che stringe il battaglio è la moderazione della lingua. Il legno dell'armatura che sorregge la campana rappresenta il legno della croce di Cristo; infine il ferro che unisce la campana al legno rappresenta la carità del predicatore. Italia - XIV Secolo L'usanza di apporre simboli ed iscrizioni in rilievo si sviluppa durante il Medioevo, sempre come elemento medianico e protettivo. Durante questo periodo la campana svolse fuzioni di raduno e di incitamento alla battaglia, assumendo un chiaro significato di forza e potere, sia per la natura metallica, sia per il suono prodotto. Questo risalta dall'usanza di legare le campane durante la settimana santa, sostituendole con strumenti di legno.
Campane sequestrate - 1940 ca Durante la Seconda Guerra Mondiale l'uso delle campane non fu certo spirituale. Solo in Germania e in Europa Orientale 33'000 campane furono rimosse per essere rifuse e trasformate in armi. Al termine del conflitto molte di esse tornarono però a suonare nelle loro chiese o cattedrali originarie, come per esempio la campana del Duomo di Santo Stefano a Vienna.

Carillon del 1664 - Palazzo Reale di Amsterdam Infine ricordiamo l'alto valore simbolico che la campana assume nella varie fasi della vita cristiana. Essa annuncia al popolo cristiano la nascita di una nuova vita, e ne segna la morte con lenti e profondi rintocchi.